Speciale Metaverso #3 | Il metaverso attraverso i film

11 Mag 2022 | Blog

Mi ricordo ancora la notte in cui vidi Avatar di James Cameron.

Una notte indimenticabile, non riuscivo a smettere di spalancare gli occhi e la bocca, tutto era letteralmente “incredibile”. Era il 2009.

Sono passati pochi anni, forse tanti.

Non so.

Ma una cosa è certa: oggi tutto questo è vero.

La realtà aumentata nei film assume tantissime declinazioni per la visione di mondi completamente nuovi

Vi propongo un viaggio nel mondo del metaverso, in varie forme, attraverso i film: alcuni li avrete visti, altri no, altri vi verrà voglia di vederli.

Beh, me lo saprete dire.

Ma ora partiamo in un viaggio nel mondo metaversiano.

IL TAGLIAERBE (1992) Il dottor Lawrence fa degli esperimenti sulle capacità celebrali con l’utilizzo di droghe in ambienti VR. Il fallimento dell’esperimento lo porterà a sviluppare dipendenza e a utilizzare come cavia un giovane giardiniere.

Il Dottor Lawrence scopre che il preparato sintetico creato per sollecitare le percezioni del tagliaerbe Jobe ha la facoltà di accrescere il suo quoziente intellettivo. Le cose non vanno come previsto: Jobe si trasforma in un genio in grado di uccidere o manipolare la volontà di chiunque con la sola forza del pensiero.

 

READY PLAYER ONE (2018) OASIS è un mondo virtuale in cui le persone si immergono attraverso visori con un Avatar. Incontrano persone e prendono parte a giochi e attività.

Vi ricorda quanto disse Zuckeberg rispetto alla sua intenzione di voler espandere la realtà virtuale?

E’ il 2045, inquinamento e sovrappolazione hanno distrutto il pianeta: unico obiettivo è sopravvivere. L’universo virtuale è OASIS.  Serve un easter egg – per i “non addetti” parliamo di un contenuto che gli sviluppatori di un software, nascondono nel prodotto stesso – che metta in competizione le persone.

Il film propone una realtà alternativa dove è possibile svolgere ogni genere di attività indossando un visore per la realtà virtuale.

Il film – diretto da Steven Spielberg – pare sia stato il primo a cui è stato associato il concetto di “metaverso”.

 

NIRVANA (1997) Film di Salvatores è un videogioco creato da Jimi. Il videogioco viene infettato da un virus prima di essere distribuito. Il protagonista del gioco, interpretato da Diego Abatantuono, prendendo coscienza di sé, chiede aiuto a Jimi, che entra esso stesso all’interno della realtà virtuale che ha creato.

Il film non ci fa entrare nel cyberspazio ma porta il cyberspazio nella realtà lasciando un messaggio di speranza: il film è ancorato a sentimenti umani positivi, con Jimi pronto a sacrificarsi per Solo.

Non è la miglior pellicola per comprendere il metaverso ma una delle poche opere di fantascienza che non fa leva sul timore della tecnologia e delle sue evoluzioni incontrollabili.

 

AVATAR (2009) Diretto da James Cameron si basa sul concetto di realtà virtuale. Nel mondo di Pandora, i protagonisti umani sono ricercatori che si immergono in capsule dove vengono proiettati nei loro avatar. Quella che vivono è dunque un’esperienza virtuale al 100%.

Il film è stato proiettato nel tradizionale formato 2D, ma ha visto anche un’ampia diffusione in 3D e in 3D IMAX. Cameron, forte sostenitore del 3D come futuro del cinema, ha dichiarato che guardando Avatar in tre dimensioni si sarebbe vissuta un’esperienza davvero completa, poiché il film è stato pensato per essere visto in quel modo.

 

MATRIX (1999) – delle sorelle Lana e Lilly Wachowski – è uno dei film di fantascienza più famoso.

La storia è quella di Neo, programmatore di giorno e hacker di notte, che viene invitato da Morpheus a conoscere la verità sul mondo in cui vivono. Scopre che la realtà in cui ha vissuto fino ad ora non esiste, è solo una neuro-simulazione interattiva chiamata Matrix.

Matrix, da un lato ci illude con un metaverso che è così ben fatto da essere considerato l’unica realtà esistente, dall’altro ci pone di fronte al dramma della ribellione delle macchine. È una paura con cui, prima o poi, dovremo confrontarci.

 

UPLOAD (2020) è ambientato nel prossimo futuro: è il 2033 e gli esseri umani in punto di morte possono caricare la propria coscienza nell’etere, la serie TV prevede quindi un aldilà digitale. Esistono più tipi di “paradiso” acquisibili non per meriti ma per soldi.

Con fondi monetari cospicui si ottiene l’accesso a luoghi in cui è possibile fare ogni genere di attività, con ogni comfort e, questa è la vera chicca – non c’è limite alle interazioni con persone (vive o decedute) ed oggetti. Il mondo virtuale della serie è una ricostruzione accurata della realtà in cui le possibilità di azione sono infinite, ci porta inoltre a una riflessione economico e sociale rispetto all’accessibilità a questo tipo di tecnologia: l’equità non è raggiunta nemmeno dopo la morte.

 

La rassegna non è esaustiva, ma mi auguro possa rappresentare un modo per entrare in questo mondo, un po’ attuale, un po’ immaginario, un po’ terribilmente o incredibilmente reale.

Noi ci stiamo preparando: a tra poco con i prossimi eventi made in ETAss in metaverso e i nuovi corsi.

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Laura Colombo – CEO ETAss