Quando lo stress ti toglie il fiato: 5 consigli per “allenare” il muscolo della consapevolezza e sentirsi meglio

10 Lug 2023 | Blog

Indipendentemente dal lavoro che ciascuno di noi fa ogni giorno tutti abbiamo molte occasioni di stress da gestire.

Lo stress non è solo una sensazione o uno stato mentale, ha delle manifestazioni fisiche a volte importanti e può rendere le prestazioni – in tutti gli ambiti della vita – più difficoltose e faticose.

Quante volte ti sei detto – o ti sei sentito dire: Rilassati.

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Cercare di rilassarsi a volte ha l’effetto contrario, invece di allontanare la tensione la fa salire ulteriormente.

E più l’effetto desiderato non arriva e più la tensione sale.

E’ un cane che si morde la coda.

Lo stress è un ciclo evolutivo in cui percepisci una minaccia, reagisci e poi il tuo corpo riceve il segnale che la minaccia è passata e va bene rilassarsi.

In ogni caso, le condizioni che possono far scaturire situazioni di stress sono sempre presenti e difficilmente controllabili: dal carico di lavoro, la tensione verso gli obiettivi, i confronti con il boss, un potenziale fallimento o lo squilibrio tra lavoro e vita privata.

Come si può trovare una modalità per fare sì che il nostro corpo e il nostro cervello siano allineati e lucidi rispetto alle situazioni che stiamo vivendo?

Attraverso la consapevolezza, ovvero la coscienza di ciò che davvero stiamo vivendo senza carichi emotivi e false percezioni.


5 consigli per aumentare la consapevolezza e abbassare il livello di stress

1. Fai pulizia

Uno delle pratiche che ho appreso nel corso dei miei studi per diventare coach è stata la meditazione.

Ora la insegno ai miei coachee durante i nostri incontri.

Meditare significa trovare e dedicarsi il giusto tempo, in altre parole, fermarsi.

Il mondo in cui viviamo va nella direzione opposta, ovvero corre, sempre.

Per questo motivo è ancora più difficile porsi in questa condizione, ma una volta raggiunto l’obiettivo gli effetti sono immediatamente evidenti e il beneficio subito percepibile.

Meditare non è una propensione, è una abilità

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Meditare non è una propensione, è una abilità e come tale si può imparare.

Non c’è un luogo giusto, una durata stabilita e nemmeno un momento preciso: c’è uno stato che può essere diverso per ciascuno di noi.

Rompi la condizione in cui ti trovi

Alzati dalla scrivania.

Cammina anche solo per pochi minuti, se puoi esci oppure chiuditi in una saletta o in bagno per stare solo: anche solo pochi minuti possono bastare per tornare a metterti in contatto con il tuo corpo e riconnetterti alla realtà.

Io lo chiamo “fare pulizia”: togliere dal tavolo del benessere tutti i pensieri e le sensazioni che lo ingombrano e lo riempiono inutilmente, per lasciare ciò che conta davvero.

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2. 6 secondi per riprendere fiato

Tutti abbiamo fatto respiri profondi per calmarci, quindi perché non usare il respiro per trovare una nuova centratura?

Gli esercizi di respirazione puoi farli ovunque. Approfittane.

Un esercizio facile: inspira per 4 secondi, trattieni per 4, espira per 4, trattieni per 4 e ripeti.

Ripeti fino a che ti senti meglio.

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Metti una mano sul diaframma e una sulla pancia.

Sentirai il tuo corpo.

Quando iniziamo a espirare un po’ più a lungo di quanto inspiriamo coinvolgiamo il sistema nervoso parasimpatico.

Aiutati con la musica, con gli oli essenziali, con il ritmo.

Tutto ciò che ti può fa star bene ha un senso.

Non scartare mai nulla a priori, sperimentala sempre.


3. Connettiti con la natura

Abbraccia il tuo animale domestico.

Se riesci a prenderti un momento per uscire, soprattutto ora che è arrivata la primavera, ancora meglio.

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Trilli – che spesso viene con me in ufficio – durante una delle nostre passeggiate al mare

Trovare dei momenti per “incontrare” regolarmente la natura produce dei benefici importanti in termini di salute e benessere psicofisico.

Ad esempio ha effetti positivi come: il potenziamento del sistema immunitario; azione antidepressiva; miglioramento della memoria; azione analgesica (uscire all’aria aperta ha effetti antidolorifici e anti-infiammatori); riduzione della pressione arteriosa; miglioramento della concentrazione.

In ETAss facciamo, quando possibile, i Walking Meeting, riunioni in passeggiata.

Se devo parlare con i miei collaboratori posso farlo anche camminando per le vie del centro o nel parco cittadino: aumenta la nostra creatività, distende i muscoli, ci rende rilassati e migliora il nostro umore.

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Magari ci fermiamo a prendere un caffè e poi rientriamo in ufficio per fare il report di quanto emerso e metterlo in opera.

Bastano 20 minuti di camminata per schiarirsi le idee e riprendere il lavoro con più lucidità e buon umore.

Ma io non ho 20 minuti. Mi direte voi.

Quanti 20 minuti buttiamo ogni giorno in riunioni e videocall inutili o con ODG che le fanno durare molto di più di quanto dovrebbero?

Quante volte dedichiamo molto più tempo del necessario a svolgere attività che, se razionalizzate, porterebbero via un tempo ben diverso, lasciandoci per altro più riposati e soddisfatti?

Trovare il tempo è soprattutto una questione di scelta e di strumenti. Farlo ne vale la pena.

L’aria aperta e stare a contatto con la natura aumenta considerevolmente le performance del nostro cervello e quindi la capacità di concentrarci, anche grazie alla diminuzione dell’ansia.

Se vedo uno dei miei collaboratori preoccupato e confuso la prima cosa che gli dico è:

Vai a fare due passi e quando torni ne parliamo insieme.

Al rientro è diventato già tutto più semplice e si riprende con un sorriso.

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Repubblica – La forza della natura: cura la mente e il corpo, parola di scienziati > https://www.repubblica.it/salute/2023/02/12/news/natura_psicologia_cervello_cura-386199603/


4. Nutri te stesso – Fai qualcosa che ti dia gioia

Ascolta o canta una delle tue canzoni preferite, balla, metti i fiori sul balcone, cucina per i tuoi amici, lava la macchina o pulisci di fino il piano cottura con un pennello se ti fa stare bene.

Qualunque cosa tu faccia, sii presente nel momento e concediti lo spazio e il tempo per vivere in quello stato di gioia.

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E se non sei sicuro di cosa ti dia gioia, prendilo come un segno: significa che è ora di provare qualcosa di nuovo e capire cosa ti fa stare bene.

Siamo sempre attenti agli altri e dobbiamo rendere conto di ciò che facciamo. A volte dimentichiamo la cosa più importante.

La prima persona a cui dobbiamo tenere siamo noi stessi.

Non per un atto di egoismo, ma di altruismo.

Se non stiamo bene, fisicamente ed emotivamente, come potremo essere di aiuto a qualcuno oltre che a noi?


5. La potenza del sorriso e il muscolo della consapevolezza

Chiama tua madre, o una tua amica, o fai una passeggiata con il tuo partner.

Abbraccia qualcuno a cui tieni.

Fai un complimento a uno sconosciuto per il taglio di capelli, per la forma fisica (io lo faccio a volte quando incontro delle runner, sapendo quanto “lavoro” c’è dietro), per il loro cane o per le scarpe. Saluta le persone che incontri e con cui scambi uno sguardo e lascia loro un sorriso.

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Questo non solo giova al tuo benessere, ma anche al loro.

Gli esseri umani sono creature sociali, ma in questo momento storico siamo più soli di quanto lo siamo mai stati.

Molti di noi non hanno pratica nell’uso del “muscolo della consapevolezza” e si sentono a disagio a passare del tempo con se stessi.

Esamina le risorse per il benessere che si trovano nella tua comunità, trova un’app di meditazione, come Headspace o Ten Percent Happier.

Qualunque cosa funzioni per te, mantienila.

Con il tempo vedrai la differenza nel tuo lavoro, nella tua felicità e nella tua salute. Una grande differenza.

Laura Colombo

AD ETAss | Career and Digital Coach ICF and mBIT Certified | past Forbes HR Council Editor | LinkedIn Partner | HR Communication | Employer Branding | Talent Acquisition | Libera Pensatrice


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